Phunjo Lama, un’alpinista intrepida del Nepal, ha raggiunto un’impresa straordinaria battendo il record mondiale di scalata più veloce e completa del Monte Everest per una donna. La sua determinazione e abilità le hanno permesso di completare il viaggio in 24 ore e 26 minuti, senza nemmeno fare una pausa per dormire.
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Phunjo ha raggiunto la vetta dell’Everest in sole 14 ore e 31 minuti, sfidando tutte le avversità che la montagna ha posto sul suo cammino. Tuttavia, la sua impresa non è finita lì. Scendere dall’Everest può essere tanto impegnativo quanto salire, impiegando altre nove ore e 18 minuti per completare il ritorno al campo base.
La sua impresa è una testimonianza dello spirito umano indomabile e serve come fonte di ispirazione per alpinisti e appassionati di avventura in tutto il mondo. Phunjo Lama non solo ha battuto record, ma ha anche aperto nuovi orizzonti per le aspirazioni delle donne nel mondo dell’alpinismo, dimostrando che il cielo non è il limite quando si tratta di determinazione, coraggio e passione per l’avventura.
Nel suo tentativo di battere il record mondiale di scalata più veloce del Monte Everest per una donna, Phunjo Lama ha adottato una strategia meticolosa per superare le sfide imposte dalla stagione limitata di scalata e dalle condizioni avverse della montagna più alta del mondo.
Phunjo ha scelto di scalare durante la notte, evitando così i grandi gruppi che congestionano le rotte durante il giorno. In un’intervista, ha rivelato che, tra il 21 e il 22 maggio, c’erano ben 6.700 persone tra i campi due e quattro della montagna. Adottando un approccio notturno, Phunjo è riuscita a evitare questo congestionamento nel suo viaggio, permettendole di progredire più rapidamente ed efficientemente verso la vetta.
La mattina del 24 maggio, Phunjo si trovava dietro solo a “60 o 70” persone, un’impresa notevole considerando la densità di scalatori durante la stagione di punta.
I record di scalata più veloce del Monte Everest sono stabiliti al Campo Base, dove gli alpinisti affrontano la necessità cruciale di acclimatarsi all’altitudine estrema della montagna. Phunjo Lama, una figura prominente nel mondo dell’alpinismo, ha trascorso tre settimane in questo luogo cruciale prima di intraprendere la sua recente e impressionante scalata, accompagnata dalla sua compagna di scalata, Samantha McMahon, che aspira a diventare la prima donna australiana a scalare tutte le vette di 8.000 metri del mondo.
La storia di Phunjo Lama sull’Everest è segnata da una serie di conquiste notevoli. Nel 2018, ha stabilito il suo primo record, registrando un tempo incredibile di 39 ore e sei minuti per l’ascensione. Tuttavia, come è caratteristico del mondo dell’alpinismo, i record sono fatti per essere battuti, e nel 2021, Ada Tsang, originaria di Hong Kong, ha sorpreso il mondo dell’alpinismo conquistando il record con un tempo ancora più veloce: 25 ore e 50 minuti.
Quest’anno ha segnato la seconda scalata di Phunjo Lama al Monte Everest, un tentativo emozionante per riprendere il suo posto in cima alla lista dei record. La sua determinazione incrollabile e la sua ricerca continua dell’eccellenza esemplificano lo spirito audace e sfidante che spinge gli alpinisti a superare i limiti del possibile.
Man mano che gli alpinisti continuano a sfidare gli estremi del Monte Everest, ogni nuovo tentativo e ogni nuovo record stabilito ispira non solo ammirazione, ma anche un profondo apprezzamento per la perseveranza umana e per la ricerca incessante della grandezza nelle altezze più inaccessibili del pianeta.
“Le montagne sono il mio parco giochi”, proclama Lama, evidenziando l’essenza intrinseca del suo essere. Nonostante le imprese straordinarie che ha raggiunto, sottolinea che non è consumata dall’ossessione di perseguire record o cercare riconoscimenti dal Guinness. Sorprendentemente, rivela che un’altra persona ha persino contattato l’azienda che registra i record nel 2018 a suo nome, senza la sua previa conoscenza.
Il suo legame con l’alpinismo è profondo e radicato nell’essenza stessa di chi è. Anche se non aveva inizialmente percepito che l’alpinismo potesse diventare la sua professione, Lama ha passato la maggior parte della sua vita a quote impressionanti, a oltre 4.500 metri sul livello del mare. Per lei, le montagne non sono solo sfide da conquistare, ma piuttosto uno spazio dove si sente veramente a casa, dove le sue abilità sono messe alla prova e la sua anima trova libertà e scopo.
Lama è cresciuta in una comunità di pastori di yak nella remota Valle Tsum, in Nepal, dove il suo dialetto locale era la sua lingua madre. Il suo percorso linguistico è iniziato solo quando si è trasferita a Katmandu, ancora adolescente, dove ha imparato a parlare nepalese e, successivamente, inglese.
La ricerca dell’uguaglianza è un principio fondamentale per Lama. Come guida di montagna, osserva che i suoi clienti sono prevalentemente uomini, rappresentando circa il 75% del totale, mentre solo il 25% sono donne. Tuttavia, il suo obiettivo è cambiare questo scenario e raggiungere una rappresentazione equa di entrambi i generi.
“Sono fiduciosa che il mio sogno diventerà realtà”, ha condiviso con ottimismo.
La stagione di scalata del 2024 sul Monte Everest ha portato con sé una serie di cambiamenti significativi, riflettendo l’evoluzione continua delle pratiche e delle normative nel mondo delle montagne.
Per la prima volta, tutti gli scalatori hanno ricevuto chip di tracciamento da utilizzare durante le loro spedizioni, una misura che mirava a facilitare la localizzazione e il salvataggio in caso di emergenza. Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti nella sicurezza degli alpinisti, fornendo un ulteriore livello di protezione e garantendo una risposta più rapida in situazioni critiche.
Inoltre, una nuova normativa ha richiesto agli scalatori di conservare i loro escrementi in sacchetti di plastica e di rimuoverli dalla montagna. I rifiuti, inclusi i rifiuti umani, sono diventati un problema crescente man mano che il numero di alpinisti che affrontano la sfida dell’Everest continua ad aumentare. Questa misura mira a mitigare l’impatto ambientale e a preservare la bellezza e la purezza dell’ambiente naturale dell’Everest.
Questi cambiamenti dimostrano un impegno crescente per la sicurezza, la sostenibilità e la preservazione del Monte Everest e di altre montagne in tutto il mondo. Man mano che le sfide dell’alpinismo evolvono, è essenziale che la comunità alpinistica si adatti e adotti pratiche responsabili per garantire che questi tesori naturali siano apprezzati e protetti da molte generazioni future.